Aoc è un marchio ormai noto nell’ambito della commercializzazione di soluzioni Monitor dalle elevate performance e dall’ottimo rapporto qualità/performance che da anni cavalca l’onda dell’innovazione.
La ricordiamo tra i primi sui 24 pollici con elettronica G-sync con il G2460PG, un TN 144 hz 1 ms che rappresentò una eccellente soluzione al suo debutto:la stessa si è poi sviluppata negli anni curando sia estetica che dotazioni, con un’attenzione sempre precisa al prezzo di vendita.
In questa review andremo ad analizzare CU34G2X, un pannello VA 34 pollici Wide con display di derivazione Samsung (TPV TPM340YP05 M01A) che rappresenta una sorta di generazione 2.0 (o meglio una ottimizzazione ) della prima sfornata limitata a 100 Hz degli stessi.
La versione in esame è la 144 hz, ne esiste un modello dal refresh rate inferiore dal costo minore di circa 100 euro.
Dimensione | 34 pollici (TPV TPM340YP05 M01A) |
Tipo pannello | VA |
Risoluzione | 3440×1440 |
Curvatura | 1500R |
Frequenza di aggiornamento | 144 hz |
Freesync range | 48-144 Hz |
Tempo risposta MPRT | 1 ms |
Luminosità | 300 cd/m2 |
Contrasto | 3000:1 |
Copertura sRGB | 119% |
HDMI | 2 (2.0) |
Display Port | 2 (1.4) |
Montaggio Vesa | Sì, 100×100 mm |
Consumo | 37W |
Prezzo | 569 euro |
Il pannello non supporta ufficialmente HDR, ma è possibile comunque abilitarlo sia emulato da elettronica, come andremo a vedere nell’analisi dell’ OSD, sia in Windows con le relative limitazioni di non avere la certificazione VESA.
E’ dotato, inoltre, di 4 porte USB 3.2 (di cui una con funzione ricarica veloce), 2 HDMI 2.0 (limitate a 100 hz) e 2 Display Port 1.4 (a 144 hz), oltre che una uscita 3.5 per il jack delle cuffie.
L’alimentatore non è esterno ma integrato nella scocca.
[nextpage title=”Unboxing ed estetica”]
Il monitor ci viene consegnato in uno involucro decisamente voluminoso e ben curato, recante sul frontale tutte le informazioni di pregio dello stesso, stranamente al classico Freesync è sostituito Adaptive Sync, forse per non limitarne l’accezione alle sole Gpu Amd, anche se non risulta tra i modelli nella lista di compatibilità Nvidia per la tecnologia G-sync.
Oltre a questo abbiamo in evidenza i 144 Hz di refresh rate, disegni aggressivi che non nascondono la natura Gaming del prodotto e qualche dichiarazione d’intento sulla maggiore immersività, per finire con la funzionalità PIP (Picture in picture) che, onestamente, in un prodotto del genere non è di certo un selling point, al più un gradito orpello.
Nonostante le dimensioni, la scatola non sembra troppo pesante, segno che si è usata una abbondante dose di polistirolo per proteggere pannello e accessori.
Togliendo i primi veli ci si accorge di un ordinato disegno, con tanto di certificazione sulla calibrazione e omogeneità del prodotto, oltre che un breve manuale e un DVD Rom, che presumiamo sia ricolmo di utility e Pdf vari, sono da diversi anni che i Pc desktop non dispongono più di lettori ottici, almeno quelli da Gaming, motivo per cui non ne abbiamo potuto verificare dettagliatamente il contenuto.
Si passa poi ai cavi inclusi, che sono HDMI compatibile 2.0, DP 1.4 e e quello classico per l’alimentazione.
La base, completamente in metallo, è di ottima fattura e supporta adeguatamente il pannello da 34 pollici senza instabilità, con un suo stile raffinato.
Anche il braccio che si aggancerà per sostenere lo schermo curvo (senza viti ma a incastro) è pregevolmente curato, non si respira certo l’aria di un prodotto economico, ma di sostanza, solido e pesante, non ha nessuna difficoltà a sostenere il pannello.
Si arriva poi al piatto forte, il Monitor stesso, come detto protetto da una culla in polistirolo dalle notevoli sezioni, l’estetica posteriore non è dotata di led, ma da due accenni rossi che lo rendono elegante e “sportivo”, perfetto per un ambito gaming, senza eccedere in viaggi Rgb che l’avrebbero reso tendente al pacchiano.
Cu34G2X montato, operazione che dura veramente pochi minuti, con un’unica vite da stringere (quella sotto la base), per il resto tutto a incastro: il risultato finale lo troviamo funzionale e convincente, non necessita di scrivanie troppo profonde e si adatta bene in tanti ambienti, ma viste le caratteristiche, che andremo a vedere in seguito, predilige quelli non troppo luminosi.
[nextpage title=”OSD e settings”]
Da diversi anni in ambito Monitor sono stati introdotti comodi joystick per l’utilizzo snello dell’OSD di configurazione, che hanno man mano sostituito i tasti posti in basso o lateralmente rispetto alla scocca: Aoc in questo caso, forse in funzione di risparmio, non adotta sistemi simili ma dovremmo confrontarci con 5 tasti posti all’estremità inferiore destra.
Gli stessi non sono terribili in senso stretto, si riesce a gestire tutto con una relativa scioltezza, ma aumentano anche, indubbiamente, la macchinosità dell’esperienza: un compromesso accettabile anche perchè dopo la prima configurazione, raramente, si tende a variare la configurazione del pannello.
Il primo sotto menù ci consente di impostare contrasto, di cui non crediamo vi sia bisogno di aggiungere spiegazioni, luminosità (sul nostro pannello a un valore di 23 corrispondeva il valore ideale di 120 cd/m2), 3 impostazioni di gamma con Gamma 3 più vicina agli ideali 2.2 punti.
Sotto eco mode vi sono diversi preset, per la lettura, uniformità (che dovrebbe essere equilibrato ma non lo è), games e movies, il problema è che non consentono poi una personalizzazione di luminosità e contrasto che diventano inaccessibili.
DCR è l’opzione per il contrasto dinamico, mentre HDR sono preset che tentano una emulazione, da elettronica del pannello, degli effetti di range dinamico, cercando di sembrare simili a un supporto nativo: ovviamente non ci riescono, peraltro sono impostazione molto stringenti che non consentono nessuna o quasi personalizzazione con un risultato finale che forse può andare bene per qualche immagine d’effetto, ma difficilmente utilizzabile concretamente.
Nell’impostazione colore abbiamo anche qui i classici preset Caldo, Freddo, Normale (che tende al freddo quindi alte temperature colore) e users, che consente il completo controllo, nel nostro pannello il perfetto equilibrio lo si ottiene con Rosso 40, Blu 50 e Verde 50.
DCB, o dinamic color boost, consente di migliorare la saturazione con diversi modelli più tendenti ai colori caldi o fretti, oltre alla funzione Auto che dovrebbe arbitrariamente scegliere il meglio a seconda di quello che viene riprodotto: il nostro consiglio è di non utilizzare nessuna di queste tecniche artificiose e studiarsi una buona configurazione impostata manualmente.
Il menù miglioramento immagine, invece, sostanzialmente consente di confrontare contrasto e luminosità di una piccola parte dello schermo (che è possibile ampliare e diminuire in grandezza) in modo da avere un riscontro diretto e live del nuovo setting e fare un paragone di pregio.
Passiamo poi alla configurazione dell OSD stesso, con selezione lingua, timeout che consigliamo di impostare almeno sui 30 secondi, selezione specifica della modalità Display Port, 1.2 o 1.4, crediamo per una questione puramente di compatibilità, posizione del menù e trasparenza, controllo del volume se si usa l’audio attraverso HDMI e DP direttamente da Gpu e, per finire, un timer che ci ricorda che siamo dei gamers che non si sanno dare un limite avvisandoci di fare delle pause.
Passiamo poi alla scheda di configurazione PIP, non c’è molto da dire, si possono configurare 2 fonti per avere l’immagine nell’immagine, utile in talune circostanze, non certamente gaming a meno di casi molto specifici.
Arriviamo poi al sotto menù forse più interessante e importante, quello delle impostazioni di gioco, anche in questo caso con diversi preset che a seconda del genere (Gamer1, Gamer2 e Gamer3) dovrebbero adattare meglio le performance del pannello, anche in questo caso non fanno altro che limitare le possibilità di personalizzazione dell’esperienza, non essendoci poi profili rapidi per richiamarli che renderebbero parzialmente valutabili queste opzioni.
La prima vera voce con cui ci confronteremo sarà Ctrl ombre, o controllo ombre, una sorta di versione AOC del BalckeQualizer di Zowie, consigliamo di lasciarlo a 50 e lavorare sulla luminosità e contrasto, visto che offre livelli che vanno a compromettere le risultanze di Gamma, a seguire Lag Ing Basso, che viene disabilitato con Adaptive Sync, serve sostanzialmente ad avere meno input lag quando non si usano standard di sincronizzazione, Colore Gioco è un altro selettore di saturazione, per coloro che amano un’immagine molto carica e saturata (o il contrario se si va sotto l’impostazione default che è 10), Modo di Blu Basso è la modalità per avere un’immagine senza accenni blu e riposare maggiormente gli occhi, Overdrive selezionabile in basso, medio e alto, gestisce appunta tale modalità, Cont. Fotog. aggiunge una indicazione dei fotogrammi visualizzati (sostanzialmente riportando in tempo reale il numero di Hz), MBR è il motion blur reduction, anch’esso abilitabile solo con Adaptive Sync disabilitato, consente una maggiore nitidezza delle immagini in movimento attraverso tecniche di Strobing, ha ben 20 impostazioni di configurazione, di contro, riduce la luminosità.
L’ultima voce sarà qualla dell’adaptive Sync, che funziona nel range 48-144 hz con FRC (frame Rate Compensation).
[nextpage title=”Performance”]
A livello di performance del pannello abbiamo diverse considerazioni da fare, partendo puramente dalla resa colore rispetto a un IPS di qualche anno fa, come l’PB278QR di Asus, non ci sorprendere constatare come gli ultimi VA siano in grado di ottenere riscontri migliori, praticamente in tutti i campi, da sRGB, Adobe RGB e DCI P3, pur essendo monitor di diverso indirizzo, più incentrato su un uso professionale quest’ultimo, mentre Aoc specificatamente pensato per immersività e gaming.
Questo non vuol dire che la tecnologia VA abbia compiuto un sorpasso rispetto a IPS in ambito di resa, anche perchè pannelli moderni come LG 34GK950F supportano una copertura colore sRGB a 135% e ben il 98% di DCI P3, dimostrando ottimi passi avanti.
Possiamo dire che si nota un ottimo miglioramento e che non siamo certamente lontano dalla vetta, di seguito un confronto tra il nostro IPS e il Cu34G2X:
CU34G2X PB278QR
Come si nota una indiscutibile migliore qualità di Aoc, che ottiene un ottimo 122,7% di copertura sRGB (119% da specifica) e circa 87% di DCI P3, che non consentono allo stesso di rientrare, come detto, nelle specifiche Vesa per HDR, ma giusto per un soffio, essendo il minimo 90%.
Ottime anche, una volta calibrato, le curve che seguono senza troppe deviazioni i profili ideali, come si vede in sRGB rispetto alle rilevanze standard si va ben oltre, la gamma segue molto bene i 2.2 con sbalzi da 2.15 fino a 2.25, comunque un risultato notevole e convincente.
A livello di contrasto, e luminosità del nero, ovviamente, visto che è una delle caratteristiche forti dei pannelli VA ci attestiamo a un valore di ben 2770:1 con luminanza a 0,0435 cd/m2, sempre a termine di paragone il nostro IPS si ferma, rispettivamente a 835:1 e 0,1437 cd/m2 di luminanza del nero.
Abbiamo avuto modo di provare anche un MG279Q sempre di Asus, uno degli IPS, insieme ai modelli TUF VG27AQ, LG 34 950F e LG 34 N850 con i valori di contrasto migliori in rapporto alla tecnologia, riscontrando un valore di 1170:1, comunque meno della metà rispetto alle capacità di un buon VA.
Monitor | Tecnologia | Luminosità massima | Luminosità Ideale 120 cd/m2 | Contrasto |
---|---|---|---|---|
Aoc CU34G2X | VA | 235 cd/m2 | 23 punti su OSD | 2770:1 |
MG279Q | IPS | 365 cd/m2 | 25 punti su OSD | 1170:1 |
PB278QR | IPS | 320 cd/m2 | 30 punti su OSD | 835:1 |
La differenza la si riscontra nella luminosità massima, che si ferma a 235 cd/m2, un valore basso in assoluto per la categoria, che pregiudica certe funzionalità e utilizzi: premesso che il valore ideale di 120 cd/m2 è facilmente archiviabile anche con tecniche di strobing, c’è una generale minore flessibilità per utilizzo in ambienti particolarmente luminosi che richiedono rilevanze più alte del normale.
Volendo impostare una valore di 200 cd/m2 di base, non sarà possibile utilizzare l’MBR (Motion Blur Reduction) se non a livelli molto conservativi, non potendo compensare il calo di luminosità naturale che questa tecnica comporta.
A livello di uniformità e angoli di visuale il pannello Aoc fa molto bene, con differenze veramente minime analizzando la resa nel suo complesso su tutta la grossa superficie di riproduzione, decisamente un ambito dove mostra i muscoli, così come nella presenza di trafilamenti di luce e glow, anche se quest’ultimo parametro più che essere una rilevanza è una questione anche di “fortuna”.
Tendenzialmente, però, a caratteri molto generali, possiamo dire che sono difetti di cui maggiormente gli Ips soffrono.
Altra nota estremamente positiva è la definizione dei caratteri scritti (Clear Type), tallone d’Achille di alcuni dei primi pannelli curvi Va di matrice Samsung, in questo caso assolutamente ben definiti con un’ottima gestione dei subpixel, anzi spesso superiore a pannelli TN e IPS (comunque anch’essi su ottimi livelli) di generazione precedente.
Anche il filtro applicato al pannello, che “tende al semi Glossy” è di particolare pregio, in un ottimo equilibrio tra resa colore senza effetti strani di retinatura e una propensione a riflettere l’ambiente non eccessiva.
Passando, invece, alla parte che più interessa i nostri lettori, cioè la riposta e velocità della transazione dei Pixels, bisogna in questo caso aprire un’ampia parentesi.
A livello default, senza nessun intervento di elettronica, ma solo impostando la frequenza massima di aggiornamento di 144 hz, abbiamo un response time nell’ordine dei 9,5 ms nelle transazioni GTG, mentre utilizzando il primo livello di overdrive (basso) scendiamo a 8,5 ms, spingendo a medio rientriamo nella soglia dei 7 ms mentre con quello massimo, il pannello diventa estremamente responsivo (sui 4 ms) ma soffre di un Overshoot decisamente marcato.
Livello Overdrive | Transazione GTG medio | Overshoot |
---|---|---|
Nessuno | 9,5 ms | Nessuno |
Basso | 8,5 ms | Nessuno |
Medio | 7 ms | Nessuno |
Alto | 4 ms | Elevato |
Questo a 144 hz, con Display Port (Hdmi supporta solo i 100 hz), scendendo sui 120 Hz le performance a livello pixels non degradano in maniera significativa, ma restano solo leggermente peggiori.segno che seppur 120 hz possa risultare in maniera non clamorosamente limitante, la mancanza di scaling proporzionale a 144 hz indica che non c’è una progressiva migliore resa nella risposta GTG.
Sostanzialmente, quindi il rapporto ideale tra risposta e frequenza di aggiornamento la si otterrebbe con un ipotetico setting a 130 Hz con overdrive medio, meglio sicuramente dei pannelli a 100 Hz VA di passata generazione (in ambito Wide) ma sicuramente peggio dei pannelli IPS 144 hz che offrono una vera esperienza senza compromessi.
Di seguito le nostre impostazioni di calibrazione con tanto di possibilità di Download del profilo utilizzato.
Luminosità | 23 |
Rosso | 40 |
Blu | 50 |
Verde | 50 |
Preset | User |
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Come valutare, quindi, nel complesso, la nostra esperienza con Aoc CU34G2X?
Partiamo dal prezzo, 579 euro in Italia, per un pannello 34 wide 144 hz VA, un pannello che ha ottimi riscontri di uniformità, contrasto e luminosità del nero, esteticamente gradevole senza nessun aspetto che si possa affermare sia “trascurato”.
Le economie ci sono in ambiti quali OSD e controllo dello stesso, ma sono impostazioni che raramente andrete a modificare una volta configurato, alcune funzionalità come i preset che usano l’elettronica del pannello per simulare l’HDR sono abbastanza inutili, a livello di colori si può dire che è a un passo da alcuni dei migliori IPS, ma gli manca lo spunto per settare nuovi standard, ma è anche un ambito che non intende aspirare.
Parlando di risposta dei Pixels si adatta praticamente a tutti i tipi di giochi ed esigenze, ma anche qui non detta i paradigmi, si assesta a un livello discreto, con circa 7 ms medi nell’impostazione più equilibrata, che possono sembrare molti per alcuni abituati ai fantomatici 1 ms pubblicitari, ma stiamo parlando di un ambito che non implica tecniche di Strobing (che supporta con 20 livelli di lampeggio differenti).
Un monitor, insomma, che non ha le capacità richieste per il gaming Fps competitivo, ma che fa di tante eccellenze e alcuni aspetti comunque quantomeno convincenti, una ricetta che si sa adattare a molti palati differenti.
Aoc CU34G2X viene venduto a un prezzo consigliato di 579 euro iva inclusa
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PRO | CONTRO |
Prezzo d’acquisto eccellente | Luminosità |
Ottima resa colore e contrasto | OSD senza Joystick e un po’ macchinoso |
Struttura solida ed esteticamente curata | E’ un 144 hz come aggiornamento, ma che come performance sui Pixels è più una via di mezzo tra 120 e 144. |
Discrete doti sul GtG, supporto a Adaptive Sync con FLC, MBR |
2 Comments
Vincenzo Gentile
Veramente un bel monitor questo pannello AOC.
Sarei molto curioso di vedere come si pone in un testa a testa con il nuovo monitor di Lenovo con pannello VA
lordpkappa
Dovrebbe essere stesso pannello con elettronica differenziata.